L'europarlamentare Viktoria Mohacsi e il Gruppo EveryOne: "Le Istituzioni italiane sottraggono ai Rom centinaia di bambini, di cui si perdono le tracce"
Il 17 e 18 maggio 2008 l'eurodeputata ungherese Viktoria Mohacsi compiva un'ispezione di alcuni insediamenti Rom in Italia, a Roma e Napoli. A Napoli, comunicando con alcune famiglie Rom proprio nei giorni dei pogrom, della criminalizzazione mediatica, delle ronde razziali e della "tolleranza" zero (leggi: "diritti zero") messa in atto della forza pubblica, la parlamentare europea raccoglieva testimonianze di un fenomeno persecutorio che il Gruppo EveryOne segnala da oltre due anni. "Nell'arco di un paio d'anni si sono perse le tracce di 12 bambini Rom tolti ai genitori dal Tribunale dei minori di Napoli," ha rivelato Viktoria Mohacsi. "Alcuni di questi bambini erano accusati di accattonaggio, ma da due anni i genitori non sanno più nulla della loro sorte”. Nel corso dei suoi incontri (testimoniati davanti all'assemblea Ue), l'eurodeputata ha potuto accertare che in Italia si sono verificate centinaia di casi simili. Il Gruppo EveryOne conferma ogni dichiarazione della Mohacsi, perché ha raccolto testimonianze identiche a Milano, Roma, Firenze e in tutta Italia.
In alcuni casi, i bambini sono stati presi in "affido indeterminato" addirittura da assistenti sociali. Private dei loro bambini, spesso nell'arco di poche ore, dopo un pretestuoso fermo di polizia, a volte dopo essere state trattate con potenti sonniferi o psicofarmaci, divenendo incapaci di opporsi alle procedure messe in atto dai servizi sociali, le madri subiscono un contraccolpo morale e psicologico tanto traumatico da indurle speso a tentare il suicidio. A Roma, secondo una testimonianza, un giovane madre si sarebbe gettata sotto un'auto, perdendo la vita, dopo aver appreso che la sua bimba di pochi mesi non le sarebbe stata restituita.
Dopo essere state private dei loro bambini (di pochi mesi, ma anche di quattro, cinque, sei anni), le famiglie Rom subiscono pressioni e intimidazioni di ogni genere affinché non protestino né ricorrano ad assistenza legale (che in Italia, comunque, è assai carente, quando si tratta della difesa di persone Rom). In molti casi, dopo che i piccoli sono stati tolti loro, i genitori hanno ricevuto un provvedimento scritto o verbale di espulsione. Con molto coraggio, il giovane Rom romeno Ionit C. ha accettato di farsi intervistare da Roberto Malini, Dario Picciau e Matteo Pegoraro del Gruppo EveryOne, davanti a una videocamera per testimoniare la sorte della piccola Francesca Stefan Stefanuscu (sua cuginetta), nata a Pesaro il 6 marzo 2008 e strappata in poche ore dalla forza pubblica e da un'assistente sociale di Rimini alla mamma, Lucretia Stanescu e al papà, Decian Stefan. Il Gruppo EveryOne consegnerà nei prossimi giorni la testimonianza all'eurodeputata Viktoria Mohacsi, affinché abbia una prova ulteriore dei crimini istituzionali che avvengono in Italia nei confronti dei Rom e contemporaneamente a tutti i parlamentari europei.

Per conoscenza il video e la documentazione vengono presentati anche all'Alto Commissario delle Nazioni unite per i Diritti Umani, alla Corte europea dei Diritti Umani e alle principali organizzazioni per la tutela dei Diritti Umani. Il Gruppo EveryOne ha già iniziato le procedure per ottenere la restituzione della piccola Francesca ai legittimi genitori, espulsi illegittimamente dalle autorità italiane e al momento attuale accolti sul suolo francese. E' tuttavia necessario che questo singolo caso, che è emblematico di migliaia di abusi simili che si verificano in Italia dal nord al sud, induca le Istituzioni internazionali ad assumere una posizione più netta, rispetto a risoluzioni e ammonimenti, di cui le Istituzioni italiani si fanno beffe.
Mentre ci occupiamo di questo e di decine di altri gravissimi abusi, ci vengono segnalate le morti di alcuni bambini in fasce, in seguito ad operazioni di sgombero e ogni genere di violenza nei confronti di bambini, donne (anche incinte) e uomini dei etnia Rom, soprattutto romeni. Il senatore Borghezio della lega Nord commenta soddisfatto tali azioni inique di purga etnica: "Stiamo facendo una bella pulizia nella Padania". La stampa e le televisioni, che ormai sono ridotte a strumenti di propaganda, non dedicano una riga a tali crimini contro l'umanità e attuano una censura totale anche nei confronti delle notizie divulgate dal nostro gruppo, che ottiene invece molto spazio riguardo ad altre tematiche (diritti dei gay, pena di morte, abusi della psichiatria ecc.).
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